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martedì 29 novembre 2011

Josif Brodskij



Brodskij Iosif Aleksandrovic nacque a Leningrado il 24 maggio 1940. Abbandono' la scuola a 15 anni, studiando da autodidatta.
Pubblico' le prime poesie su riviste clandestine
(samizdat)
e fu subito apprezzato e sostenuto, specialmente da Anna Achmatova.
Il suo anticonformismo divenne presto oggetto dell'attenzione della polizia, tanto da sfociare nel 1964 in un processo nel quale fu condannato a cinque anni di lavori forzati.
Liberato a seguito delle pressioni dell'opinione pubblica internazionale, nel 1972 fu invitato a richiedere un visto per l'espatrio.
Parti' dalla Russia il 4 giugno di quell'anno per non farvi piu' ritorno, neppure dopo la riabilitazione avvenuta nel 1989.
Si stabili' negli Stati Uniti, acquisendone la cittadinanza nel 1977. Qui lavoro' come docente universitario e pubblico' versi che lo imposero come una delle voci piu' raffinate della poesia russa. Adotto' la lingua inglese per la sua attivita' di saggista e traduttore.
Nel 1987 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.
Morì a Brooklyn per un attacco di cuore nel 1996.




Nella parte settentrionale del mondo ho trovato un rifugio
nella parte ventosa, dove gli uccelli, volando giù
dalle rocce, si riflettono nei pesci e scendono a dar di becco
fra i gridi su una superficie di screziati specchi.

Qui non trovi te stesso, anche chiuso a doppia mandata.
In casa non c'è un cane e freddo nero è in branda.
La finestra al mattino ha una tenda di cenci di nuvole.
Poca terra, e non si vedono uomini.

In queste ampiezze signora è l'acqua. Nessuno il dito
punta nello spazio e "via di qui" strilla.
L'orizzonte si rivolta come un cappotto,
aiutandosi con queste ondate mobili.

E non riesci a distinguerti dai pantaloni tolti, dalla maglia
appesa - evidentemente, i tuoi sensi sono corti
o la lampada ti oscura-. Tocchi il loro gancio
per dire, ritirando la mano: "sei risorto".
(da "Ninnananna da Cape Cod")

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